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Autodidatta fino a 25 anni, quando frequenta un noto pittore torinese, Giovanni Cravanzola, che gli insegna le tecniche del disegno dal vero e la pittura a olio. L’artista era un pittore che usava colori tenui,  sfumati. Calì tendeva a “spingere” sul colore puro, fino a che un giorno, il maestro gli disse: “segui la tua indole, esprimi la tua personalità “. Così seguì la strada espressionista, ammiratore sia dei tedeschi che dei fauves, oltre che affascinato dal Caravaggio.

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