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LA SPIGOLATRICE SEXY SCAMBIO DI COMMENTI TRA STORICI D’ARTE

In risposta al seguente articolo

Considerazioni sulla scultura dedicata alla “Spigolatrice di Sapri”

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Doveva rappresentare una figura femminile che ha assistito alla strage di 300 giovani patrioti..
La tristezza, la compassione dovevano accompagnare la fierezza che animava la giovane spigolatrice che decise di seguirli e che li vide morire.

Sono convinto che l’opera andrebbe spostata in quanto nessuno potrà mai capire il messaggio di un’opera che doveva porsi come obiettivo quello di emozionare lo spettatore al ricordo dell’uccisione di tanti giovani patrioti che hanno donato la vita per l’Italia e la libertà.

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Licia Oddo

Gentile Professore, dissento totalmente dal suo giudizio. Ritengo che l’espressione del viso non sia per nulla accattivante! Anzi! La fanciulla sembra impietrita, toccandosi il petto con una mano, per comprimere la passione che l’aveva travolta, sconcertata dal dolore per la perdita “dell’eroe”. Condivido l’ opinione di chi ha saputo cogliere lo spirito di Donna semplice, “come l’abito che indossa, dal quale traspare la grande forza della sua femminilità, che non è solo sensualità, ma l’immagine della prosperità”, alludendo alla fertilità dei campi in cui ella spigolava.
Aggiungo, cosa abbia a che vedere con la storia? È un episodio poeticamente enfatizzato intriso di sentimento e passione, all’interno di un evento storico!
“Mi feci ardita, e, presol per la mano, gli chiesi: dove vai bel capitano? (…)io mi sentii tremare tutto il core.” (…)” Venni men, ne più guardai”.
E quindi la scultura più ché rappresentare il sacrificio in nome della patria, incarna un sentimento di incredulità e sgomento ( notarsi gli occhi sgranati e le labbra contrite) della giovane, ben rappresentato dal suo sguardo e dalla sua postura.
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Giorgio Gregorio Grasso

Licia Oddo mettiti nei panni del pubblico che per l’eternità vedrà un’opera che nulla ha a che fare con la strofa che tutti abbiamo nella mente e nel cuore “ eran trecento eran giovani e forti e sono morti “.
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Licia Oddo

Forse non è ancora chiaro. Allora lo scultore doveva assolvere ad un incarico volto a rappresentare un’unica strofa di un intero componimento?? La spigolatrice è assurta a simbolo dell’amore mancato, lo sguardo è pietrificato e consapevolmente rassegnato. Come già descritto. Nel genere letterario si intreccia la poesia alla storia. La sua espressione è l’incarnazione del duplice aspetto di passione, sia per l’uomo che per l’ ideale di eroe, agli occhi di una donna semplice.
Mi consenta non tutte le persone riescono ad esprimere il dolore nella stereotipata versione di un volto lacrimoso. Contrariamente a quanto dato per scontato, sappiamo tutti che le reazioni umane sono tra le più varie. In questo caso il maestro ha dato “voce”, nella sua liberissima interpretazione, alla sopra descritta rassegnata impotenza della fanciulla dinanzi allo sconcerto della strage di cui è stata testimone.
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Giorgio Gregorio Grasso

Licia Oddo se sei testimone di una strage e perdi una persona cara non fai quella faccia lì. La poesia è famosa per quello che racconta e per quello che le ha visto e che le ha straziato il cuore. Questa mi sembra tutto meno che straziata Se un artista vuole dare una sua interpretazione personale può farlo ma si tiene la scultura a casa e se la guarda lui senza costringere il popolo a guardarla

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