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piccoli spunti di riflessione sull’arte contemporanea

Achille Lauro diventa il David di Michelangelo.

l’interpretazione magistrale di Giulio Marchetti nella esaltazione dei nuovi risibili miti

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Social art, è quella di Giulio Marchetti,poeta del nostro tempo, classe 1982, che si cimenta nell’arte visuale grazie alla Digital Art, anche se, in questo caso, si parla di vera e propria critica sociale. Sul copione di un Andy Warhol, che ripercorre temi di avanguardia pura, David Lauro è l’ultima grande provocazione, che mette in discussione i grandi stereotipi dell’arte rinascimentale, il cui canone del David michelangiolesco, emulazione dell’arte antica, ha rappresentato per secoli l’ideale della perfezione fisica, ancora oggi peraltro, perseguito da molti giovani, è totalmente scardinato in favore dell’estetica femminea, quasi indubbia del cantante Lauro, eletto da un’ altrettanta banale odierna società a nuovo “mito”. Se il David mostra attributi fisici di chiara riconoscibilità e attribuzione a Michelangelo come la folta chioma, la mano grande e venosa erta a simbolo di dominio del mondo da parte dell’ uomo, questa effige mostra chiaramente quei futili tatuaggi sul viso identificatori di problemi irrisolti, e tanta omologazione della nuova star che ha condizionato molti giovani nel suo triste esempio. La riflessione del Marchetti che a prima vista appare chiaramente insolente, esacerbata, è invece, oltre che altamente provocatoria, piuttosto veritiera nella esaltazione di una società di falsi miti, di eroi decadenti, per quanto banale, priva di qualsiasi valore conquistato nel tempo ma ormai perento dietro a tanta vile stupidità, non a caso segna il definitivo crollo della civiltà occidentale. Il David michelangiolesco stilema di perfezione è già scalzato dalla risibile figura di un personaggio insulso quale è Achille Lauro.
Ottima interpretazione quella di Marchetti.

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